L'ospedale
di Auschwitz I.
Per
gli internati era un luogo temuto, perché molto spesso i ricoverati
erano vittime delle selezioni,
specialmente
in occasione dell'arrivo di nuovi convogli al campo.
D'altra
parte, era necessario farvi ricorso quando le condizioni fisiche si facevano
tanto gravi da impedire il
lavoro:
l'inefficienza era un ottimo motivo non solo per essere selezionati, ma
anche per essere ferocemente
puniti
o uccisi dai sorveglianti.
La
cattiva fama dell'ospedale era dovuta anche alle notizie frammentarie ed
inquietanti che giungevano ai
prigionieri
sulle torture perpetrate dai medici tedeschi: esperimenti di sterilizzazione
chimica, radiologica
o
chirurgica per impedire alle razze inferiori di riprodursi, studi cruenti
e folli di antropologia,
sperimentazione
di medicine mai in altro modo verificate su commissione di potenti industrie
farmaceutiche,
che compravano allo scopo la vita di centinaia di prigionieri.
Bisogna,
però, ricordare che queste manifestazioni di sadismo ebbero spesso
come protagonisti stimati e
prestigiosi
professori, persone apparentemente del tutto normali prima della guerra.