Nella primavera del 1904
ha inizio un nuovo periodo artistico, il cosiddetto “periodo rosa”, che
alla vena desolata dell’ispirazione precedente, sostituisce una più
dolce e distesa malinconia. Secondo Gertrude Stein “La durezza e la realtà,
che non sono il reale che si vede, che sono però la Spagna, gli
fecero dipingere i quadri blu, che furono alla base di quello che dipinse
dopo. Tornato in Francia, per diventare un abitante di Parigi, si lasciò
alle spalle tutta la tristezza spagnola e la realtà spagnola, si
lasciò vivere nella gaiezza delle cose vedute, nella gaiezza della
sentimentalità francese”.
I soggetti preferiti
di questo periodo sono i personaggi del circo: attori da baraccone, acrobati
ed equilibristi vestiti da Arlecchino, pagliacci panciuti e sottili ballerine.
Poi si stacca dal fragile
mondo circense per dipingere figure isolate, in genere nudi. Si evidenzia
quella ricerca volumetrica che, quasi a sua insaputa, lo porterà
al cubismo. Anche i colori cambiano e si fanno più intensi: dal
rosa si passa all’ocra.