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Lingue

La varietà di lingue in Europa è data dal fatto che ogni stato voleva mantenere, forse inconsciamente, una testimonianza della propria terra d’origine.

Quando ci fu la nascita di due importanti lingue, il greco e il latino, molte popolazioni si adattarono, se pur costrette, ad adottare come lingua una di queste due.

Specialmente durante l’impero romano, le popolazioni assoggettate si videro costrette ad essere bilingue e adattarsi alla civiltà romana.

Quando l’impero crollò e con lui anche la lingua latina come dominante, il latino si mischiò con le lingue delle popolazioni che un tempo lo avevano adottato.

Il latino divenne una lingua formale,non più con funzione amministrativa ma da cornice.

La chiesa anche se utilizzava il latino perché aveva capito l’importanza di una lingua universale da utilizzare per facilitare gli scambi di messaggi e quant'altro, capì abbastanza presto anche che però non si poteva obbligare i fedeli a parlare in latino, quindi si adattò a parlare la lingua dei .

Allo stesso modo anche gli imperatori, a causa della grandezza degli imperi e quindi alla grande diversificazione delle lingue, tennero conto dei sudditi comunicando con loro nella loro lingua.

Con l’avvicinarsi dell’epoca moderna, si scopre che in vari periodi storici varie lingue prendono il sopravvento su altre non perché sostituiscono quelle che già ci sono, ma solo perché vengono più largamente utilizzate a causa della loro praticità.

Ad esempio in questi anni l’inglese-americano ha preso il sopravvento su altre lingue che un tempo venivano più spesso usate perché a causa del suo impero economico infiltrato ormai in tutto il globo si ha preso l’abitudine, per comodità, di parlare la loro lingua.

 

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