STILI

 

LA PRODUZIONE

 

Pablo Ricasso non fu solo il più celebre artista del XX secolo ma anche il più versatile e prolifico. Lavorava ad una velocità eccezionale tanto che a volte si affermava che nei primi tempi a Parigi dipingesse 3 quadri al giorno. Impiegò solo sei settimane per terminare la Guernica. L’enorme produzione di Ricasso (circa 20.000 opere) variò moltissimo negli stili. La sua opera viene solitamente divisa in diverse fasi, ma la sua mente e la sua mano erano così veloci da indurlo costantemente a tentare nuovi esperimenti

 

LE FASI DELLA PRODUZIONE

 

La carriera di Picasso fu lunga e caratterizzata da una grande varietà di linguaggi espressivi. La sua padronanza tecnica fu tale che non incontrò mai particolari difficoltà nello sviluppare nuovi, radicali approcci all’arte e fu sempre capace d’esprimere tutte le emozioni che desiderava con qualsiasi mezzo: pittura, disegno, litografia.

 

1° FASE

 

Dopo una fase giovanile caratterizzata da uno stile realistico con cui Picasso stupì i suoi insegnanti e i suoi coetanei (in questi dipinti si rivelò la grande cura e attenzione di Picasso per i particolari), iniziò nel 1901 il famoso PERIODO BLU. Il pittore ha appena 20 anni e già raggiunge un proprio stile del tutto individuale, contraddistinto dall’uso quasi esclusivo del colore blu, scalato in varie tonalità. La rinuncia alla policromia e la scelta di quel colore corrispondono a precise esigenze espressive. Il blu di Picasso non è l’azzurro di Kandinskij, non è il colore del cielo, l’invito all’infinito, alla purezza al soprasensibile. Il blu è un colore freddo, malinconico, statico, attraverso il quale il pittore esprime la tristezza sconsolata e senza speranza dei personaggi che rappresenta e verso i quali rivolge ora la sua attenzione coerentemente con la propria ideologia politica: mendicanti, ciechi, girovaghi tutti emarginati della società. Alla severa rinuncia della policromia si aggiungono l’allungarsi delle figure e la netta decisione delle linee di contorno che le racchiuse e ne sintetizza le forme, conferendo loro una monumentalità.  

 

2° FASE

 

Nel 1904, quando Picasso, che aveva abitato a Barcellona, si trasferisce a Parigi occupando un atelier, muta il colore fondamentale dei suoi quadri, al cosiddetto periodo Blu, segue il periodo Rosa. Mutano anche i soggetti: arlecchini, clowns, acrobati giovani. Il colore rosa è sicuramente meno drammatico del blu; si suole anzi dire che il mutamento è da porsi in relazione con la nuova situazione di Picasso, che è entrato a far parte dell’ambiente culturale parigino e ha conosciuto Fernande Oliviera, la sua prima compagna. In questi soggetti è comunque evidente una struggente malinconia che li imparenta con i poveri del periodo precedente. Si comincia a notare un rinnovato interesse per lo spazio, per il volume che prepara ad un’ulteriore fase dell’arte picassiana.

 

3° FASE

 

E’ caratterizzata dalla nascita del Cubismo. Uno dei commenti che meglio chiariscono il pensiero di Pablo Picasso è l’affermazione: “Io dipingo gli oggetti così come li vedo”. Ciò esprime l’essenza del Cubismo, lo stile rivoluzionario che creò insieme a Gorge Braque. Come molti altri termini stilistici, la parola Cubismo fu usata inizialmente in modo dispregiativo, in questo caso da un critico che sottolineò come Braque, nei suoi dipinti, avesse ridotto ogni cosa “a piccoli cubi”. Picasso e Braque accentuarono di buon grado questa definizione sebbene si addicesse soltanto a pochi dei loro quadri, dal momento che gli oggetti rappresentati in molte opere cubiste tendono a essere scomposti in varie sfaccettature piuttosto che essere fissati in forme cubiche. La grande innovazione nasce dall’abbandono del tradizionale punto di vista della pittura europea. Utilizzando diversi punti di vista all’interno della stessa opera, possono essere mostrati contemporaneamente vari aspetti dello stesso soggetto. Il risultato è un’idea complessiva della percezione di un dato oggetto, piuttosto che un’immagine di come l’oggetto si presenta in un dato momento. I pittori cubisti scelsero di scomporre e ricomporre le forme in modo che il quadro invece di essere concepito come una finestra attraverso cui vedere l’immagine, è pensato come una superficie piana, sulla quale il pittore dispone come meglio crede tutti gli elementi. Gli artisti erano così liberi di ricomporre la realtà a piacimento. Braque e Picasso non arrivarono a questo nuovo stile da un giorno all’altro. Le loro idee presero forma gradualmente a partire dal 1907.

La prima fase del cubismo è chiamata Cubismo Analitico (1908-1911), per il modo in cui Picasso e Braque scomponevano le forme degli oggetti prima di ricomporle sulla tela. Picasso non segue una regola precisa nella ricostruzione ma la propria emozione. La fase successiva, denominata Cubismo Sintetico, implica un diverso approccio. In questo caso essi sintetizzavano i dipinti accostando sulla tela materiali preesistenti, anziché creare l’immagine attraverso un processo di scomposizione. L’idea che i quadri potessero essere realizzati usando qualsiasi materiale, come tessuti, metallo, legno, fu un’idea innovativa. Le composizioni cubiste di Picasso e Braque erano ristrette a pochi temi principali e in modo particolare riguardavano la natura morta. Trattandosi di uno stile così nuovo, gli artisti dovettero necessariamente ricorrere a soggetti e forme comuni e senza tempo, in modo che l’osservatore potesse apprezzare meglio il modo in cui queste forme venivano riproposte. Picasso dipinse tuttavia anche ritratti cubisti, deformando la figura umana sentì che poteva esprimere sé stesso con molta più forza di quanto potesse fare attraverso rappresentazioni convenzionali. Un aspetto caratteristico è il modo in cui ricomponevate forme umane (lo stesso per le nature cubiste), spostando occhi, orecchie, bocche, naso per rendere più intense le emozioni. L’opera di Picasso è spesso fortemente erotica e fu sempre apprezzata per l’intensità con cui rappresentava i piaceri fisici dell’amore e criticata per aver ridotto le donne a oggetti sessuali.

 

4° FASE

 

Dopo la prima guerra mondiale (1917-1924) Picasso lavorò nel sud della Francia e in Italia. Durante questo viaggio a contatto con la classicità, che lo portò a dipingere uno stile neo-classico, caratterizzato da corpi massicci e statuari.