I FONDI COMUNI D'INVESTIMENTO
I fondi comuni d'investimento sono portafogli di titoli gestiti da società di intermediazione finanziaria che raccolgono risparmi dai sottoscrittori per investirli in titoli azionari e obbligazionari nell'interesse e per conto dei sottoscrittori, ai quali viene riconosciuta la proprietà di un determinato numero di "parti" o quote del fondo stesso.
I fondi presentano dei vantaggi:
- consentono ai piccoli risparmiatori un accesso meno rischioso al mercato borsistico;
- assicurano una certa stabilità alla Borsa (perchè gli investimenti dei fondi non sono finalizzati a trarre guadagni speculativi dalle oscillazioni delle quotazioni, ma garantire un flusso di reddito nel tempo con l'accumulazione del risparmio).
FONDI APERTI: sono stati introdotti dalla legge del 1983 e sono caratterizzati dalla libertà di entrata e di uscita, ossia di acquisto e di vendita delle quote del fondo. L'acquisto di quote può avvenire in un unica soluzione, oppure operando a un piano di accumulazione mensile. Il valore di ciascuna quota, o parte, è pubblicato giornalmente con il listino di Borsa.
I fondi aperti possono essere di tre tipi:
- azionari, se investono prevalentemente in azioni, e quindi presentano un maggior grado di rischio;
- obbligazionari, se investono prevalentemente in obbligazioni e titoli pubblici, e solo una piccola quota in azioni;
- bilanciati, se investono sia in azioni che in obbligazioni.
FONDI CHIUSI: sono stati introdotti dalla legge del 1993 e sono caratterizzati dalla variabilità del capitale sociale per finanziare le piccole e medie imprese, che hanno maggiori difficoltà di accesso al mercato finanziario. Gli investimenti nei fondi chiusi non possono essere liquidati prima di un certo periodo minimo (5-13 anni).