|
![](uva.jpg)
Il simbolismo preistorico
del vino e della vite
Il
vino ottenuto dall’uva non era stato la bevanda alcolica più comune
in nessuna delle due culle delle civiltà sorte nelle valli del Nilo
e in quelle tra il Tigri e l’Eufrate, comunque già prima della fine
del IV millennio a.C. il vino era ampiamente usato nei sacrifici
e nelle libagioni durante il pasto; sia in Mesopotamia che in Egitto
esistevano dellle divinità associate alla vite e al vino.
La
religione ebraica s’imponeva su tutte le altre diffuse in quella
regione per due motivi: il monoteismo e la proscrizione degli idoli,
ma, malgrado quelle proibizioni, i rituali ebraici riflettono una
serie di temi simbolici connessi con il vino e con la vite.
Riferimenti
al vino nel testo sacro di Ebraismo e Cristianesimo
Nell’Antico Testamento troviamo molte testimonianze relative alla
distribuzione della viticoltura nelle terre confinanti di Giuda
e di Israele; il racconto dell’origine della viticolture nel Libro
della Genesi (Gen 8,4) coincide nelle grandi linee
con quanto sappiamo dalla paleobotanica.
Il
Libro della Genesi ci informa anche sulla diffusione della pratica
della viticoltura in Egitto durante l’esilio degli Israeliti in
quella terra come dimostrato nel sogno del coppiere del Faraone
(Gen 40, 9-15). Inoltre i numerosi riferimenti in Levitico, Giudici,
Salmi, Salmi e Proverbi al vino nella terra di Canaan e in quella
che poi sarebbe diventata Israele, fanno pensare che la viticoltura
e la vinificazione fossero comuni sulle sponde orientali del Mediterraneo
durante il II e il I millennio a.C.. Infine gli uomini spediti da
Mosè, per ordine divino, ad esplorare Canaan nel libro dei Numeri
(13, 23-26) tagliano di proposito un ramo di vite con un grappolo
d’uva e lo riportano agli Israeliti insieme al melograno e ai fichi.
Uno dei simboli preferiti del popolo d’Israele nell’Antico Testamento
è proprio la vite e il vigneto (si veda ad esempio il Salmo 80,9;
Isaia 5,7, II Geremia 21. Un’altra correlazione simbolica con la
viticoltura era l’uso del vino fatto dal popolo ebreo nei sacrifici,
un terzo riferimento simbolico al vino si trova nelle raccomandazioni
rivolta ai sacerdoti di Dio ( Levitico 10,9; Numeri 6, 1-4).
L’abitudine
di bere in eccesso è citata in Proverbi 20,1 e 23, 29-32, ma non
tutto il simbolismo relativo al vino ha una accezione negativa:
ad esempio nel salmo 104,15 si parla del “vino che allieta il cuore
dell’uomo”.
Il
simbolismo del vino nell’Antico Testamento fu poi ripreso e sviluppato
nella Religione Cristiana e avrebbe poi portato a fare del vino la
più importante bevanda alcolica nella società.
Tempi moderni
Oggigiorno, le tre
principali religioni monoteiste (Cristianesimo, Ebraismo, Islam)
non concordano sul significato del vino, infatti per le prime due
è di fondamentale importanza, mentre per la terza è un "tabù".
Nel Cristianesimo
(sviluppatosi dopo la venuta di Cristo), il vino è di fondamentale
importanza nel rito sacro della messa, dove vengono ricordate gli
ultimi gesti della vita di Gesù, in particolare dell'ultima cena.
Dunque il vino assume ruolo fondamentale, in quanto il credente
crede che con il rito esso diventi sangue di Cristo. Il vino viene
allora chiamato "bevanda di salvezza".
Nell'Ebraismo (sviluppatosi
molto prima di Cristo), l'attenzione alla Sacra Scrittura (la Bibbia)
è maggiore rispetto al Cristianesimo; nella Bibbia i riferimenti
al vino e in particolare alla vite sono numerosissimi. In particolare
è da notare come in un passo, Dio definisca il popolo eletto (quello
ebraico, appunto) come i tralci di una vite, che sarebbe Dio stesso.
Dunque anche qui il vino assume una certa importanza.
Nell'Islam invece,
a differenza delle altre due grandi religioni monoteistiche, il
vino è considerato come qualcosa da evitare assolutamente. Infatti
il vino, come tutte le bevande alcoliche (anch'esse tabù), porta
uno stato di ebbrezza che allontana il fedele dal suo continuo rapporto
con Dio (Allah). Il fedele musulmano, secondo la prescrizione del
Corano (libro sacro) deve infatti recitare preghiere a ore ben precise;
il vino, bevanda impura, oltre che distrarlo da questi obblighi,
lo renderebbe anche una persona impura, non più in grado di andare
un giorno alla presenza di Dio.
|
|