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BANCA CENTRALE EUROPEA



La Banca centrale europea (BCE o European Central Bank– ECB) è la Banca centrale incaricata dell'attuazione della politica monetaria per i 15 paesi, tutti facenti parte dell'Unione europea, che hanno aderito all'euro adottandolo come moneta unica. La BCE è stata istituita in base al "Trattato che istituisce la Comunità europea" ed allo "Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea", il 1 giugno 1998. La Banca ha, inoltre, ai sensi del diritto pubblico internazionale, propria personalità giuridica autonoma.

Scopo principale della Banca centrale europea è quello di mantenere sotto controllo l'andamento dei prezzi mantenendo il potere d'acquisto nell'area dell'euro; la BCE esercita, infatti, il controllo dell'inflazione nell'"area dell'euro" badando a contenere, tramite opportune politiche monetarie (controllando la base monetaria o fissando i tassi di interesse a breve), il tasso di inflazione di medio periodo ad un livello inferiore, ma tuttavia prossimo, al 2%.



L’organizzazione della BCE

Il processo decisionale all'interno dell'eurosistema è centralizzato a livello degli organi direttivi della BCE; l'organizzazione della BCE, basata su quella della Bundesbank tedesca, prevede che questi ultimi siano costituiti da un Comitato esecutivo, a cui capo siede il Presidente della BCE (il Governatore), e dal Consiglio dei governatori, detto anche Consiglio direttivo, costituito dai membri del Comitato esecutivo e dai rappresentanti delle altre banche appartenenti all'eurosistema (con l'esclusione quindi dei rappresentanti delle Banche centrali dei paesi non aderenti all'euro); dal momento che alcuni dei paesi appartenenti all'UE non hanno ancora aderito alla moneta unica, esiste, dunque, un terzo organo decisionale, il Consiglio generale.



Il consiglio dei governatori

Le principali funzioni del Consiglio dei governatori consistono in:



Il Comitato esecutivo

Il Comitato esecutivo comprende il presidente ed il vicepresidente della BCE e quattro altri membri, tutti scelti tra personalità aventi autorità ed esperienza professionale riconosciute in materia monetaria o bancaria, nominati di comune accordo dai governi degli stati membri, con decisione presa a livello di Capi di Stato o di governo su raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea sentito il parere del Parlamento europeo e del Consiglio dei governatori della BCE (mentre per le nomine iniziali è stato sentito il Consiglio dell'Istituto monetario europeo).

Le funzioni principali del Comitato esecutivo comprendono:



Il Consiglio generale

Il Consiglio generale è composto dal presidente e dal vicepresidente della BCE e dai governatori delle BCN dei 25 paesi membri dell'UE (possono partecipare alle riunioni del Consiglio generale, ma senza diritto di voto, gli altri membri del Comitato esecutivo della BCE, il Presidente del Consiglio dell'Unione europea e un membro della Commissione europea). Il Consiglio generale è un organo di transizione dal momento che, a norma dello "Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea", viene sciolto nel momento in cui tutti gli Stati membri dell'UE hanno introdotto la moneta unica. Il Consiglio generale svolge i compiti in precedenza affidati all'Istituto Monetario Europeo, ed assunti dalla BCE nella Terza fase dell'Unione economica e monetaria (UEM).

Il Consiglio generale si occupa, tra l'alto, dei seguenti compiti:

L'Euro

L'euro è la valuta comune dei quindici stati dell'Unione europea che attualmente aderiscono all'UEM (Unione Economica e Monetaria), ovvero Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Spagna. Il complesso di questi paesi, detto informalmente Eurozona, conta oltre 318 milioni di abitanti; prendendo in considerazione anche quei paesi terzi che utilizzano divise legate all'euro, la moneta unica interessa direttamente oltre 480 milioni di persone in tutto il mondo.

Dodici dei 27 stati membri dell'Unione europea non adottano tuttavia l'euro come valuta ufficiale. Danimarca e Regno Unito godono di una clausola che permette loro di mantenere indefinitamente le proprie valute nazionali; nei rimanenti dieci paesi l'introduzione della valuta comune sarà possibile non appena le condizioni macroeconomiche permetteranno di garantire il rispetto dei parametri di Maastricht.

In aggiunta ai membri dell'Unione, alcuni microstati, Città del Vaticano, il Principato di Monaco e San Marino, hanno adottato l'euro in virtù delle preesistenti condizioni di unione monetaria con paesi membri della UE. Infine, Andorra, il Montenegro e la regione serba del Kosovo hanno adottato unilateralmente l'euro.

Il debutto dell'euro sui mercati finanziari risale al 1999, mentre la circolazione monetaria ha effettivamente avuto inizio il 1° gennaio 2002 nei dodici paesi dell'Unione che per primi hanno adottato la nuova valuta.

L'euro è amministrato dalla Banca centrale europea, con sede a Francoforte sul Meno, e dal Sistema delle banche centrali europee; il primo organismo è responsabile unico delle politiche monetarie comuni, mentre coopera con il secondo per quanto riguarda il conio e la distribuzione di banconote e monete negli stati membri.

Nome e simbolo

Il nome euro deriva dalle lettere iniziali della parola Europa, ed è stato adottato dal Consiglio europeo di Madrid del 1995 per sostituire la sigla ECU (dall'acronimo inglese European Currency Unit, o "Unità di conto europea"), sino a quel momento utilizzata nei trattati. Il nome doveva essere semplice, unico e invariabile.

La denominazione ecu, indicata nell'articolo 3a del trattato di Maastricht, fu scartata per diverse ragioni linguistiche. Aveva un senso in inglese, la lingua nella quale era espresso, e in francese, perché la parola écu vuol dire scudo, che era un'antica moneta della Francia.

Il codice internazionale a tre lettere dell'euro è EUR. È stato disegnato anche un simbolo (glifo) speciale per l'euro (€). Dopo che un sondaggio pubblico aveva ristretto la scelta a due, fu la Commissione europea a fare la scelta finale. Il vincitore era ispirato dalla lettera greca epsilon (ε), così come a una versione stilizzata della lettera "E".

Storia dell'introduzione dell'euro

Le fasi di transizione dalle monete locali all'euro vennero stabilite dalle disposizioni del Trattato di Maastricht del 1992 relative alla creazione dell'Unione economica e monetaria.

Per poter partecipare alla nuova valuta, gli stati membri dovevano rispettare i seguenti criteri, informalmente detti parametri di Maastricht:

In fase di accettazione, vennero compresi anche gli stati membri i cui parametri avevano dimostrato la tendenza a poter rientrare nel medio periodo all'interno dei criteri stabiliti dal Trattato. In particolare, all'Italia e al Belgio fu permesso di adottare fin da subito l'euro anche in presenza di un rapporto debito/PIL largamente superiore al 60%.

Fra i paesi che avevano chiesto l'adesione alla moneta unica sin dal suo esordio, la Grecia era l'unica che non rispettava nessuno dei criteri stabiliti; fu comunque ammessa due anni dopo, il 1° gennaio 2001, e l'introduzione fisica della nuova valuta nel paese avvenne contemporaneamente rispetto agli altri undici paesi.

I tassi di cambio tra le varie divise nazionali e l'euro furono determinati dal Consiglio europeo in base ai loro valori sul mercato al 31 dicembre 1998, in modo che un ECU (European Currency Unit, Unità di valuta europea) fosse pari a un euro. Essi non furono stabiliti in una data precedente a causa della composizione particolare dell'ECU, il quale era una unità di conto che dipendeva da un paniere di valute comprendenti anche quelle che, come la sterlina inglese, non avrebbero fatto parte dell'euro.

L’Eurozona

Al momento gli stati membri che partecipano all'euro sono 15: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Grecia, Slovenia, Cipro, Malta. Ll'insieme di queste nazioni viene frequentemente definito "Eurozona", o "Eurolandia". Gli ultimi due stati in ordine cronologico ad aderire alla valuta comune sono stati Malta e Cipro, il 1° gennaio 2008, come stabilito in data 21 giugno 2007 da parte dei Capi di Stato e di Governo dell'Unione Europea durante il vertice svoltosi a Bruxelles e ufficialmente formalizzato il 10 luglio successivo.
Dei rimanenti paesi membri dell'Unione Europea, Regno Unito e Danimarca possiedono una speciale deroga al trattato di Maastricht che li esime dall'obbligo formale di aderire alla divisa comune; il Paese scandinavo ha annunciato il 22 novembre un referendum entro il 2010 per entrare nell'Euro. Tutti gli altri, al contrario, sono destinati a confluire nella zona euro non appena i loro parametri macroeconomici lo consentiranno.

 

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