torna al sommario



ALLARGAMENTO



Cos'è l'allargamento?

L' Allargamento dell'Unione Europea è quel processo in base al quale nuove nazioni chiedono di far parte dell'Unione Europea, tramite un percorso di adeguamento legislativo concordato. Questo è possibile grazie all'ampliamento dei contenuti dei trattati costitutivi delle tre Comunità Europee. I grandi passi fatti per raggiungere l’integrazione economica e la libera circolazione all’interno dell’Unione non furono accompagnati da un analogo sviluppo politico e sociale. Anzi, proprio l’esigenza di rispettare i rigidi criteri di Maastricht pesò non solo sulle economie più deboli ma anche sui paesi più ricchi dell’UE, provocando un diffuso disagio sociale di cui la disoccupazione fu la più grave, ma non l’unica causa. L'adesione di dieci nuovi paesi ha significato proprio l'inizio di questo processo.

Criteri per l'adesione

Uno Stato viene incorporato solo se rispetta una serie di condizioni, che sono i criteri di Copenaghen. I cosiddetti criteri di Copenaghen adottati dal Consiglio di Copenhagen del 1993, stabiliscono che i paesi candidati (oltre ad essere uno Stato europeo) devono aver raggiunto:

Nel dicembre 1995, il Consiglio europeo di Madrid riformulò i criteri d'accesso, richiedendo che i nuovi membri adattassero la propria struttura amministrativa e giuridica per fare in modo che la legislazione europea potesse essere efficacemente adottata dalla legislazione nazionale.

Per valutare i progressi raggiunti dai paesi in preparazione dell'adesione all'Unione europea, la Commissione europea ha presentato rapporti regolari al Consiglio europeo. Questi rapporti sono la base attraverso la quale il Consiglio prende la decisione sulla chiusura dei negoziati di adesione.

Tappe dell'allargamento

L'Unione Europea nasce nel 1957 dall'unione di sei Stati: Francia, Italia ,Germania, Lussemburgo, Belgio e i Paesi Bassi. Attualmente l'Unione è formata da ventisette Stati con l'ingresso delle Bulgaria e Romania ma entro il 2009 la carta geografica dell'Europa potrebbe cambiare nuovamente grazie all'ingresso della Turchia, ingresso che provoca molti contrasti infatti i ministri hanno sospeso momentaneamente i negoziati di adesione. Da questo, si può notare come l’Europa ha lavorato volendo e favorendo l’ingresso di alcune nazioni che appartenevano all'ex mondo comunista. Nessuno nasconde che l'estensione a est sia un po' una scommessa in questa fase storica. Alcuni Stati sono diventati indipendenti solo da pochi anni e altri hanno sistemi democratici consolidati da poco tempo e hanno al loro interno forti spinte nazionalistiche e anti-europee. Nonostante tutto questo, l'Unione è favorevole all'allargamenro e le principali motivazioni che hanno spinto l'estensione a oriente delle frontiere sono state l'allargamento dei mercati e la possibilità di aiuti alle economie dell'est meno sviluppate.

Future possibilità di allargamento

Sono già in atto future possibilità di allargamento, anche se le posizioni all'interno degli Stati non sono omogenee.
Islanda e Norvegia sono restii all'ingresso per non perdere il controllo delle risorse, nel campo della pesca, nelle loro acque territoriali. Inoltre la domanda della Norvegia è stata respinta due volte dal referendum. Anche l'ingresso della Svizzera è stato respinto varie volte e per ora il Paese si limita a firmare accordi specifici con l'UE, in particolare sulle materie della libera circolazione delle persone e del lavoro. Molto probabilmente la Russia non potrà entrare nell'Unione Europea, almeno durante i prossimi decenni, a causa del suo differente orientamento sia economico che sociale. I nuovi governi dell'
Ucraina e della Moldavia hanno annunciato il loro cammino per un progressivo avvicinamento all'Unione Europea. La Georgia e l'Armenia hanno affermato in varie occasioni il loro intento a voler entrare a far parte dell'UE. Questo sarà possibile nel medio periodo, solo se si affermeranno, in questi due paesi, sistemi democraticamente più forti. Altri Stati invece sono bloccati dai criteri di Copenaghen come la Tunisia, Marocco, Israele e Capo Verde.

Ma quanto si potrà espandere ancora l'UE? Il possibile impatto di futuri allargamenti preoccupa una parte degli europei, che dovrà stabilire i suoi confini, coinvolgendo pienamente i cittadini e ricercandone il consenso. Quanto più grandi si fanno le dimensioni dell'Unione, tanto maggiori diventano le sue responsabilità. In un mondo complesso, instabile e in costante mutamento, l'UE sarà chiamata a diffondere pace e stabilità al di là dei suoi confini. Parteciperà perciò, sempre di più, ad azioni di prevenzione dei conflitti e mantenimento della pace; eserciterà la sua influenza per introdurre norme migliori e più giuste nel commercio mondiale; conserverà, ovunque necessario, il suo ruolo di donatore nel campo dell'assistenza umanitaria e dell'aiuto allo sviluppo.

Le date fondamentali dell'allargamento dell'Unione europea

1951 Nasce la Comunità Economica del Carbone e dell'Acciaio (CECA)
1957
Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi firmano il Trattato di Roma, che istituisce la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell'Energia Atomica (EURATOM)
1973
Danimarca, Irlanda e Regno Unito entrano nella CEE
1981 La
Grecia entra nella Comunità Europea
1986
Portogallo e Spagna entrano nella CE
1995
Austria, Finlandia e Svezia entrano nella Unione Europea
2004
Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria entrano nell'Unione Europea
2007 data prevista di ingresso nell'UE di
Bulgaria e Romania





cartina allargamenti Unione Europea

torna al sommario