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L'UNIONE EUROPEA NELL'ECONOMIA GLOBALE FRA COMPETITIVITA' E SOLIDARIETA'

Atti del convegno organizzato a CastelMaggiore dal comitato

“Conoscere l'Unione Europea”

 


 

L'Unione Europea può essere considerata un insieme di famiglie unitesi insieme a partire dal secondo dopoguerra per evitare guerre fratricide. Con il passare degli anni fino a oggi questa "famiglia" è andata via via allargandosi e gli stati che oggi ne fanno parte sono 27.
Tante sono quindi le nazioni e i popoli che hanno deciso di unire insieme le loro forze e i loro propositi per obiettivi comuni quali: la cooperazione, l'interazione, la multilateralità, il dialogo fra culture, il rispetto e la tolleranza reciproca, l'aiuto agli stati più in ritardo. Le problematiche che vengono a crearsi all'interno dell'Europa nel raggiungimento di questi ultimi però sono crescenti e può essere interessante analizzarne alcuni aspetti.

LA COMPETITIVITA'
la competitività è misurata con la crescita di un paese e misura la capacità effettiva di crescita, dato un medio/lungo termine, in economie competitive, data una variazione costante di tassi; un esempio per poterla misurare è il PIL che indica la sommatoria delle produzioni in uno stato in un tempo determinato.
Diversi sono i fattori che vanno a  determinare i tassi di crescita:

·         nell'ambito della della demografia su cui hanno influenza le politiche migratorie:

                                    -quanta gente è presente?
                                    -quanto questa può lavorare?

·         nell' ambito di Politica economica

                                     -quanto effettivamente si lavora (tasso di occupazione)?
                                     -quanto produce chi lavora?

E' sugli ultimi 2 punti, riguardanti la politica economica che sarà necessario concentrarsi, quindi in ambiti microeconomici che agiscono direttamente sui singoli problemi.
Gli strumenti he possono influenzare e stimolare positivamente la produttività totale dei fattori sono:

·         l'innovazione:essere all'avanguardia rispetto alla concorrenza

·         le infrastrutture: la presenza di impianti competitivi

·         il capitale umano: la disponibilità di persone

·         le liberalizzazioni: la sempre maggiore libertà nell'agire

Per l'Europa  c'è un'esigenza di crescita, di rafforzamento, di unione per aumentare la sua competitività a livello mondiale.

 

LA SOLIDARIETA'
prima della formazione dell'Europa l'aiuto fra Stati non era presente, poteva semmai esistere l'aiuto fra cittadini. Con il Trattato di Maastricht, nel rispetto dei requisiti dei conti pubblici si sono fondate le basi per un forte principio di solidarietà.
Rimangono inoltre parecchie difficoltà a causa delle differenze politiche tra i diversi stati mentre è necessario invece trovare politiche comuni che garantiscano pensieri comuni. In questo ambito il primo vero passo fondamentale è l'approvazione della Costituzione Europea.
La vera impresa parlando di solidarietà è quella, da parte di tutti gli stati, di rinunciare a parte del proprio potere, del proprio denaro, dei propri mezzi per metterli a disposizione della Comunità, cercando di migliorare la condizione di qualcuno senza peggiorare quella degli altri. Questo principio non è però oggi ancora attuato in quanto le attuali politiche comuni non lo rispettano.
Lo scenario futuro è comunque ancora aperto ma dipenderà dalla capacità politica di rispecchiare le giuste esigenze all'interno vari stati.


LA CITTADINANZA EUROPEA

E' necessario dare al Processo di integrazione una Dimensione Politica. La cittadinanza indica un vincolo di appartenenza per ogni cittadino. Introdotta in ambito ufficiale nel 1992 con il Trattato di Maastricht ha però origine da un'idea del presidente Giulio Andreotti del 1972, motivata dal fatto di voler dare una dimensione di ntegrazione tra gli stati. Con la Cittadinanza Europea l'individuo, oltre che semplice consumatore, diventa così cittadino con una dimensione politica  oltre che economica.

La cittadinanza dell'Unione non va a sostituirsi a quella nazionale, ma ad aggiungersi. L'Europa non è un unico stato, e ognuno di quelli che vi partecipano mantengono una propria identità, si tratta quindi di una cittadinanza che non attribuisce nazionalità. Non si può quindi parlare di un Popolo Europeo ma di Popoli Europei, legati tra loro da alcuni vincoli. A differenza delle cittadinaze nazionali però, questa non implica doveri scritti. Il primo degli aspetti che inizia a delinearsi come dovere è quello della solidarietà. Per quanto riguarda i Diritti invece, questi sono presenti nella carta dei “Diritti Fondamentali dei Cittadini” (Nizza 2000) che non ha però valore giuridico effettivo. Esempi di diritti sono: libertà di circolazione e soggiorno per tutti i cittadini senza condizione di sorta, elettorato attivo e passivo per tutti gli stati membri sia per elezioni locali che del parlamento ( importanza simbolica della valorizzazione degli enti locali dal punto di vista europeo), diritto di petizione.

 

FUTURO DELL'UNIONE EUROPEA

La situazione è ora, sotto l'aspetto di un ordinamento comune a tutti i paesi, in un momento di stallo. La Costituzione, o meglio il Trattato Costituzionale è stato abbandonato dopo essee stato respinto da Francia (per contestazioni politiche interne) e Olanda (per motivi economici che li avrebbero svantaggiati).

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