Sumbolo 

 

“Metto insieme”

   

Il simbolo è il prodotto di una relazione; e la comunicazione non è forse una relazione tra due o più fonti? E’ evidente che la definizione da dizionario è paradossalmente vaga e puntuale: “oggetto, individuo o altra cosa concreta che può sintetizzare ed evocare una realtà più vasta o un'entità astratta”.

In questo senso, stando a Freud, il rapporto simbolico consisterebbe unicamente in un rapporto elementare di riferimento in cui una cosa ben determinata sta per un’altra cosa ugualmente ben determinata.

Alla posizione freudiana, Jung contrappone un’altra che, nonostante le oscurità da cui viene subito avvolta, può essere considerata a sua volta sufficientemente precisa. Secondo Jung, la nozione di simbolo impiegata da Freud è impropria, dal momento che nel simbolo si manifesterebbe «un’entità sconosciuta, difficile da riconoscere e in definitiva non mai precisabile completamente».

In sostanza, Jung critica al medico austriaco la sua ostinata quanto vana volontà di determinare a che cosa i simboli autentici si riferiscano: difatti, mentre il simbolo-segno denota una cosa conosciuta, il simbolo vero e proprio rinvia a qualche cosa di sconosciuto e di inconoscibile.

La speculazione inizia qui.

 

(…) Esso si riferisce a una cosa che può essere afferrata solo se la si considera assai di lontano, ed anche allora soltanto sotto la forma di un’idea vaga. Perciò essa ha bisogno di un simbolo.

   

 

  SIMBOLO & simbolo

 

Più in particolare è possibile individuare simboli convenzionali, simboli accidentali e simboli universali:

 

Un SIMBOLO CONVENZIONALE implica l’unione di un oggetto definito con una parola; per cui diremo che “C-A-S-A” è simbolicamente riferito a .

 

Il SIMBOLO ACCIDENTALE corrisponde al contrario del simbolo convenzionale, dal momento che si tratta di un associazione operata in maniera totalmente personale: qualora, per esempio, durante il soggiorno in un dato luogo si provasse un sentimento di grande tristezza, in seguito il sentir parlare del suddetto luogo ci riporterebbe all’emozione provata, identificandosi con essa in un rapporto di simbologia accidentale (esso diventerebbe per noi simbolo di tristezza).

 

Si parla, infine, di SIMBOLO UNIVERSALE quando si ha a che fare con una realtà radicata nelle facoltà di ogni organismo, comune a tutti gli uomini, quindi non peculiare del singolo (come nel caso del simbolo accidentale) né limitata a determinati gruppi (ogni lingua possiede un termine diverso per indicare ).

   

Per spiegare il carattere universale di quest’ultimo tipo di simbolo non occorre ricorrere al concetto di “ereditarietà razziale”: proprio come nessun individuo ha bisogno di imparare a piangere quando si sente triste, così l’uomo ha in comune con i suoi simili le caratteristiche essenziali fisiche e mentali per comprendere un determinato linguaggio simbolico, basato su queste proprietà comuni.

All’interno di questa categoria ritroviamo, comunque, alcuni “dialetti simbolici”, per cui avremo diversi significati (anche opposti tra loro) per il medesimo simbolo:

 

 

 

                       

                                                           Il sole rappresenta                                                      Esso può, tuttavia,

            una fonte di calore,                                                  essere fonte di pericolo         

                 

  fertilità e prosperità                                                    per incendi o siccità

                                            nei paesi a clima freddo.                                              in paesi dal clima torrido.