La Repubblica sociale, inizialmente, non dispone di un esercito vero e proprio, ma di un insieme di polizie e di corpi armati dalle funzioni diverse. Anzi, c'è un serrato dibattito tra le file fasciste sull'opportunità o meno di costituire forze armate regolari. Solo il 29 settembre, quando alla "Rocca delle caminate", residenza privata di Mussolini, si tiene la prima riunione del governo fascista, il duce nomina ministro della guerra il Maresciallo Rodolfo Graziani, con l'incarico di ricostituire un nuovo esercito repubblicano. Il 1° ottobre lo stesso Graziani, nel corso di una manifestazione al teatro Adriano di Roma, lancia un appello ad aderire a tutti gli ufficiali e militari italiani. Ma il reclutamento non avrà mai le proporzioni sperate, e per far rispettare la leva obbligatoria Graziani sarà costretto ad emettere un bando in cui si minaccia la pena di morte per chi non si presenta entro i termini.
A destra: gruppi di soldati aderenti alla Repubblica
sociale italiana.
In basso a
destra: Junio Valerio Borghese e il comandante
Bardelli passano in rivista il btg.ne Barbarigo in partenza da La Spezia.
L'esercito vero e proprio, quindi, viene
costituito dopo quasi due mesi dall'armistizio, il 28 ottobre del '43, quando
il governo della Rsi emana due decreti-legge: il primo stabilisce lo
scioglimento delle forze armate regie e la creazione di quelle repubblicane; il
secondo detta la legge fondamentale del nuovo esercito repubblicano. Ne entreranno a far parte i militari e gli ufficiali dell'ex
esercito regio che decidono di aderire alla Rsi (ce ne sono alcune migliaia
anche tra gli internati militari) e le reclute del 1924 e 1925, dopo un periodo
di addestramento in Germania.
Quanti
furono i "soldati di Salò"? Gli storici hanno fornito, in base alla
documentazione esaminata, cifre diverse. Secondo l'Ufficio Storico dello Stato
Maggiore dell'Esercito tra volontari, coscritti e
G.N.R. non avrebbero superato quota 558.000. Secondo
alcune fonti della Rsi l'Esercito di Salò (senza la GNR)
avrebbe contato 780.000 uomini, però includendo circa 260.000 lavoratori
militarizzati. E’ scrupolosamente documentata, nella primavera del 1944, una
forza di 327.000 uomini nelle diverse unità. D'altra parte l'opera di
ricostruzione delle forze armate della Rsi incontrò serie difficoltà a causa di
motivi logistici, della mancanza di adesione di larghi
strati della popolazione, e della diffidenza dei comandi germanici, che posero
come condizione di base l'affiancamento di ufficiali
e sottufficiali tedeschi in veste di istruttori. Degli 810.000 militari
italiani catturati dai tedeschi, 94.000 optarono alla
cattura, per coerenza od opportunismo, come combattenti (14.000) o ausiliari
(80.000). Dei 716.000 IMI (internati militari) restanti, durante
l'internamento, 43.000 optarono nei Lager come
combattenti (nei primi 8 mesi) e 60.000 (in tutto l'internamento) come
ausiliari (nei Bti di lavoratori militarizzati,
assegnati in prevalenza alla Luftwaffe) in
alternativa alla "civilizzazione".
L'esercito della Repubblica sociale, nonostante gli sforzi fatti, fu poi falcidiato dalle diserzioni: molti degli arruolati, andarono poi ad alimentare le bande partigiane. Comunque, da un rapporto delle SS dell'aprile 1945 risulta che le forze armate della Rsi comprendevano ancora 35.000 soldati regolari e riservisti nelle divisioni San Marco, Monterosa, Littorio e Italia; 72000 uomini della Guardia nazionale repubblicana; 22.000 delle Brigate nere; 4800 della Decima Mas e 1050 della legione autonoma Ettore Muti.
Caduti
Esercito RSI militari 13.000 civili
2.500 (Ufficio
Storico Esercito) |
Ecco un quadro sommario delle principali formazioni armate
della Rsi:
Esercito
Forza dichiarata 300.000 uomini, con le divisioni Littorio (Granatieri), Monterosa (Alpini), San Marco (Truppe da sbarco), Italia (Bersaglieri). Inoltre diverse
unità anti–partigiani, del Genio, di Supporto e Sussistenza.
Marina
Repubblicana Forza
dichiarata: 26000 uomini. Operò principalmente con il naviglio sottile e con i
sommergibili in Atlantico e nel Mar Nero.
Aeronautica
Repubblicana Forza
dichiarata: 79000 uomini. Operò principalmente con caccia di fabbricazione
italiana e tedesca per la difesa del territorio, e con aerosiluranti attaccando
anche navi a Gibilterra. Dipendevano dalla A.R. anche
l’artiglieria contraerea e i reparti di paracadutisti e di antiparacadutisti.
Guardia nazionale repubblicana (ex Milizia, comandante Renato
Ricci). Forza dichiarata: 140-150 mila uomini. Costituita il 20 novembre 1943, fu la prima
«superpolizia del partito», la meglio organizzata, con maggiori mezzi e buon
armamento. Dal dicembre 1943 incorporò anche i
carabinieri rimasti.
Decima Mas
(comandante principe Junio Valerio
Borghese). Forza dichiarata: 10.000
uomini. Fondata da Borghese a La Spezia il 9 settembre 1943, fu riconosciuta dalla
Germania il 14 settembre con un vero e proprio accordo italo-tedesco
(fu l'unico corpo armato italiano nato prima della costituzione della Rsi). Il nucleo originario (100 marò e una trentina
fra sommergibilisti e arditi incursori) raccolse oltre 4000 marinai e volontari
che vennero divisi in 6 battaglioni di fanteria di
marina (Barbarigo, Fulmine, Freccia, Valanga,
Sagittario, Lupo).
Brigate nere (comandante il segretario del PFR Alessandro Pavolini) Forza
dichiarata: 110.000 uomini. Le
Brigate nere vennero create il 30 giugno 1944
trasformando il Partito fascista in organismo militare; vi dovevano appartenere
«tutti gli iscritti al Partito fascista repubblicano di età fra i 18 e i 60
anni, non appartenenti ad altre forze ausiliarie». Le Brigate nere erano 39, ognuna
corrispondente ad una provincia.
Ciascuna portava il nome di un caduto fascista: furono destinate
esclusivamente alla lotta contro i partigiani.
Legione autonoma mobile Ettore Muti
(comandante il «colonnello» Francesco Colombo, un ex sergente). Forza dichiarata: 2300 uomini. Costituita nel gennaio-febbraio 1944, la Muti aveva sede a Milano nella caserma Solinas ed era composta da due unità: il battaglione mobile
che operava nelle vallate per i rastrellamenti e quello che presidiava
Milano. Il reparto era noto per le
torture ai prigionieri, le estorsioni e i saccheggi.
Servizio
Ausiliario Femminile 5500
donne. Sorse ufficialmente il 18 aprile 1944 per sopperire a molteplici
compiti: servizi ospedalieri, amministrativi, logistici, assistenziali,
posti di ristoro e protezione antiaerea
Le SS italiane Un corpo di circa ventimila italiani che
operò dalla fine del '43 all'aprile del '45. Non è inquadrabile nelle forze
armate della Rsi. Al momento dell'arruolamento, infatti, le SS italiane non
giuravano fedeltà al rinato fascismo della repubblica sociale, ma alla Germania nazista e al suo capo Adolf Hitler.