Soldat Karl Kirchner     

Ultima lettera ai camerati.

 

" Se guardo indietro ai primi tempi della rivoluzione, posso solo dire che abbiamo combattuto per qualcosa che rispecchia Bellezza. C'era solo amore nella nostra Patria. Per questo portiamo volentieri il titolo di "criminali". Questo titolo ci verrà un giorno tolto, ai viventi ed agli assassinati. Così vado eretto ed orgoglioso nella cella della morte, senza paura o tremore, perché come può un tedesco aver paura di tali essere colmi d'odio! Muoverò i miei ultimi passi nella consapevolezza di aver dato la mia vita per la Germania, che anche la mia spoglia porterà frutti al grande raccolto che è stato seminato. Muoio perciò volentieri perché solo dal sacrificio può germogliare il Nuovo: Voi lo foste, miei camerati. e lo siete. Vi ringrazio per la vostra Fedeltà che mi dimostrate fino all'ultimo. Essa mi dà forza. Si, la Fedeltà è qualcosa di meraviglioso. Cosa credono di raggiungere questi poveri nani attraverso le nostre esecuzioni? Essi uccidono solo l'involucro terrestre, ma lo spirito non possono ucciderlo. Esso vive! Questo spirito liberato entrerà in molti Germanici, li illuminerà e li guiderà. Considero la mia morte come essere caduto in combattimento perché sono sempre stato soldato di prima linea. Raggiungo i miei camerati della gloriosa Divisione "HitlerJugend". Camerati non ci dimenticate! Lavorate per l'onore della Germania!

"Mille volte meglio in Germania nella fame e nelle galere che pane bianco per mani straniere, e se anche ora dieci volte morirò ancora per dieci volte risorgerò, e sempre invocherò con rinnovato ardore antico: Dio benedica, Dio protegga il Reich germanico! Addio! Evviva la Germania!

Carcere di Landsberg 1948

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