Caratteri generali
Il Romanticismo fu un complesso movimento spirituale e culturale, che produsse un profondo mutamento nelle lettere, nelle arti, nel pensiero, nella politica e nel costume. Sorto sul finire del Settecento in Inghilterra, e, con più matura consapevolezza in Germania, dove si legò alla filosofia dellIdealismo, si estese progressivamente a tutta lEuropa. Il nome del movimento deriva dallaggettivo romantic, che appare per la prima volta in Inghilterra sul finire del Seicento. In connessione con la parola romance, che originariamente equivaleva a "francese antico", e, in seguito, a "narrazione poetica in versi", assunse via via il significato di "cosa fantastica, irreale, simile a quelle che avvengono nei romanzi" e quindi servì a definire sia una disposizione danimo fantasioso e sentimentale, sia i paesaggi solitari e pittoreschi che la stimolavano. Infine, con la rivalutazione nostalgica del Medioevo che si ebbe nei paesi nordici alla fine del Settecento, assunse il significato di "gotico, medioevale", contrapposto a "classico". Nella storia della parola possiamo già vedere delineati alcuni motivi fondamentali della sensibilità romantica: lesaltazione del sentimento e della fantasia, lesaltazione del Medioevo, la svalutazione del classicismo, la disposizione al sogno e a un colloquio intimo e immediato con la natura. Il Romanticismo fu preparato dal mutamento progressivo della sensibilità e del gusto che si svolse nellambito stesso dellIlluminismo e del Sensismo e che prese il nome di Preromanticismo. A questa corrente appartengono, più o meno decisamente, il Rousseau in Francia, Goethe, Shiller e il movimento detto dello Sturm und Drang (tempesta ed impeto), espressione dun individualismo esasperato e fremente, in Germania, Macpherson in Inghilterra, Alfieri in Italia. Ma lanno in cui si costituisce una "scuola" romantica, che assume programmaticamente questo nome, varia da nazione a nazione. In Germania è il 1797, lanno in cui fu fondata la rivista Athenaeum, che ebbe come redattori i critici August Wilhelm Schegel, autore dun libro di risonanza europea, il Corso di letteratura drammatica, e suo fratello Friederich, e i poeti Novalis e Tieck. In Inghilterra è il 1798, anno di pubblicazione delle Lyrical Ballads dei poeti William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge, alle quali fu aggiunto, nella seconda edizione, un manifesto letterario. Più lentamente il Romanticismo penetrò nei paesi latini; nel 1813 in Francia e nel 1816 in Italia. Il movimento può dirsi concluso attorno alla metà dellOttocento, anche se molte sue istanze continuarono a incidere sui movimenti letterari posteriori fino ai giorni nostri.
Il Romanticismo nasce in opposizione ai motivi più astratti dellideologia illuministica, della quale, però, conserva e approfondisce quelli più validi. LIlluminismo aveva esaltato la ragione come facoltà sovrana, cui tutte le altre dovevano essere rigorosamente subordinate, aveva rigettato le religioni tradizionali, sostituendo ad esse un vago deismo o una concezione sensistica e materialistica della realtà. Il Romanticismo è, invece, pervaso da unansia religiosa che, o si concreta nel ritorno alle fedi tradizionali o sfocia nellimmanentismo, cioè in una religione dellumanità, fondata sul culto dei valori spirituali più alti, che dirigono la storia, o in un mistico panteismo, che fa coincidere Dio col mondo e ne avverte larcana presenza nella natura e nella storia; comunque, in un deciso spiritualismo. Inoltre, pur accogliendo lesaltazione illuministica della libera ragione umana, rivendica il valore del sentimento e della fantasia. Nasce così un concetto più organico della vita dello spirito, fondata sulla libera associazione di tutte le sue facoltà, una delle quali, anzi, il sentimento, non è più sentita come inferiore, ma come il mezzo che ci pone in contatto più immediato con lAssoluto, cioè con lintima realtà della vita universale, con ciò che i Romantici chiamano linfinito. Questo concetto è stato ben analizzato in Italia dal Leopardi; egli, pur non accettando completamente la concezione romantica del termine, fu forse lunico in grado di spiegarne lessenza.
Questi concetti si fondano su quello che è forse laspetto più importante del nuovo movimento: lo storicismo, che significa concezione organica della vita individuale e della storia come incessante divenire e continuo progresso. Ogni momento di esse è irripetibile e necessario: il presente è la risultante di tutto il passato e reca in sé i germi dellavvenire, è un superamento del passato, che però ne accoglie, ne continua, ne integra lesperienza più valida. Mentre lantica concezione della vita appariva statica, fondata sulla persistenza immutabile di certi valori, la nuova è dinamica, protesa alla conquista di valori sempre più alti e complessi, in un processo che si svolge allinfinito.
La dialettica è essenziale alla nuova concezione della realtà, ne accompagna, anzi, ogni aspetto. Ad esempio, mentre il Romanticismo rivendica il valore dellindividualità, tende a risolverla nellAssoluto, o meglio nella storia. Nascono così i grandi cavalieri dellIdeale, che vivono non per sé, ma per laffermazione di valori di cui non vedranno mai il compimento, perché ogni conquista sarà sempre il travaglioso di una nuova e più alta, e accettano, quindi, con eroica consapevolezza, un destino di magnanimità e di sventura. Nel campo politico, inizialmente il Romanticismo sembrò identificarsi con la Restaurazione e vagheggiare, nel suo amore nostalgico del passato, un ritorno allalleanza fra uomo e altare. Ma la Rivoluzione francese non era passata invano: le istanze democratiche e di libertà popolare sfociarono nel grande movimento del liberalismo. Nello stesso tempo, dallo storicismo romantico nasceva il concetto di nazione, come sintesi di tutto un popolo, plasmato dalla propria tradizione in individualità nazionale autonoma. La prima metà dellOttocento fu così caratterizzata dai movimenti di liberazione delle nazionalità oppresse e dallideale di una libera associazione di popoli, ciascuno con la sua propria civiltà, la sua dignità e la sua indipendenza. Canone fondamentale dellestetica romantica è che la poesia è libera espressione del sentimento individuale. Furono, per questo, esaltate la sincerità e la spontaneità creativa del genio, fuori dogni modello e dogni regola prestabilita, la poesia "primitiva" delle nazioni ancora fanciulle e la poesia "popolare", ritenuta erroneamente scevra dogni influsso letterario e nata dallingenua anima del corpo. Di qui il rifiuto, da parte dei romantici, di tutte le poetiche. Se la vita è continuo divenire, sempre nuovo e imprevedibile, tale doveva essere anche larte, espressione del sentimento individuale nel quale la vita si riflette. Bisognava dunque abolire limitazione e le regole desunte dai classici. Questi poeti, pur grandissimi, avevano espresso un momento della storia del mondo, diverso dalla civiltà europea e cristiana nata nel Medioevo. E inoltre la libertà creatrice individuale del genio non poteva tollerare imposizioni, proprio perché la poesia doveva essere verità, cioè slancio verso linfinito e intuizione sempre nuova e autentica del mistero dellessere. Questa concezione della poesia fu svolta dai romantici in due sensi. Da un lato portò allo scavo interiore, o al protendersi dellanima verso il sogno, la fiaba e un vago fantasticare che infrangesse i limiti della realtà contingente; dallaltro condusse alla rappresentazione della realtà oggettiva e delle sue leggi, delle tradizioni e della vita del popolo, di cui il poeta si sentì linterprete e la coscienza. LOttocento fu quindi, contemporaneamente, il secolo della lirica come effusione dellio soggettivo (Leopardi) e del romanzo realistico (Manzoni); il poeta fu a volte mistico interprete e sacerdote dellassoluto, a volte il vate e la guida dei popoli, ispiratore e combattente nelle rivoluzioni nazionali.
Fra i temi propri della tendenza lirica, ricordiamo la meditazione sul significato profondo della vita e dellanima umana, colta nella sua dialettica di finito e infinito. Ad essa è connesso quello della contemplazione della natura, sentita come sede di uno spirito arcano col quale i romantici anelavano a fondersi misticamente. Di qui la predilezione per gli scenari naturali primitivi e solitari e per la notte, nella quale tutte le cose sembrano fondersi in mistica unità. In questo quadro si pongono alla perfezione le incisioni e i dipinti dellinglese William Blake, nonché le sue liriche, capaci di descrivere in modo unitario la continua lotta interiore tra il bene e il male. Dal nuovo individualismo nacque la poesia delle memorie, il vagheggiamento della giovinezza e dellinfanzia come miti radiosi; ma anche il contrasto drammatico fra reale e ideale, donde derivò il mito dellanima grande e incompresa, dellurto tragico del poeta contro il limite umano e la società, e lansia devasione nel sogno. Il Romanticismo cantò, ancora, lamore come comunione di anime e mistico naufragio nellinfinito, e a questo tema unì spesso quello della morte, anchessa sentita come espressione dellansia di fondersi col tutto, con un Assoluto posto al di là di ogni limite contingente. La narrativa si svolse soprattutto in senso realistico, rappresentando nelle ballate in poesia e nei romanzi, la vita quotidiana della società e denunciandone le contraddizioni. La tendenza narrativa, però, accoglie spesso anchessa il motivo dellevasione fantastica, e abbiamo allora romanzi storici ambientati in un romantico Medioevo e leggende, in prosa o in versi, che riprendono temi medievali, cupe fantasie popolari o sogni. Le medesime tematiche sono sviluppate anche nellarte; soprattutto in opere di artisti come Heinrich Fussli (trasferitosi in Inghilterra cambierà il suo nome in Henry Fuseli) possiamo trovare paesaggi Medievali, tratti dalle saghe dei Nibelunghi, e soprattutto rappresentazioni di incubi e di sogni. Federica Cremonini |