una tesina di M. Bortolotti |
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Màschera,
s.f. 1 Finto volto o finta testa, fatto di materiale vario, spesso provvisto di
buchi per gli occhi e per la bocca, portato per contraffare i propri lineamenti
a scopo giocoso o di spettacolo, o rituale o magico-religioso: una — dì
cuoio, di legno scolpito, di cartapesta, dì plastica, — da diavolo, da
drago, da pagliaccio, da gorilla. \\fig. Essere una -— di sangue, di viso
a malapena riconoscibile per il sangue che lo ricopre. 2 fig. Viso che
esprime con particolare evidenza determinate situazioni o stati d'animo: era
la — della sofferenza, dell'odio, della disperazione. 3 estens. Travestimento
dell’intera persona: mettersi in —; un ballo in —. \\fig.
Essere vestito, conciato come una —, di persona vestita in modo
stravagante o di cattivo gusto. || Persona mascherata: una sfilata di
maschere. 4 fig. Finzione,
apparenza, atteggiamento ipocrita: la sua bonomia è soltanto una
—. || Gettare, levarsi la —, rivelarsi per quello che si è in realtà,
il Mettersi la —, fingere- || Giti la —/, invito per lo più
scherzoso a smettere di fingere. || Non conoscere maschere, non
tollerare imbrogli, ipocrisie, dissimulazioni. 5 Personaggio fisso del teatro,
tipo della commedia dell'arte: Pantalone e Arlecchino sono maschere dei
teatro goldoniano. 6 In teatri, cinema, sale da concerto e sim., inserviente
che controlla i biglietti o conduce gli spettatori ai loro posti, 7 Calco del
volto di un defunto riprodotto in gesso, bronzo.
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