Il testo è significativo perché vi compare in piena luce uno dei miti centrali della poesia pascoliana, quello del nido. Il motivo centrale che spinge il poeta a scrivere questo componimento è l'uccisione del padre , avvenuta il 10 agosto del 1867, il giorno di San Lorenzo. La costruzione della poesia si basa sul parallelismo di immagini della vita e del comportamento animale con quelle umane. E' forte l'analogia simbolica tra rondine e uomo, non solo nel loro sacrificio (l'uccisione), ma anche nel fatto che entrambi vengono violentemente esclusi dal nido. Nel componimento vi è infatti una significativa opposizione interno-esterno, una polarità positivo-negativo. La rondine e il padre vengono uccisi in uno spazio esterno, lontano dal nido, e di conseguenza la loro morte lascia il nido indifeso ed esposto alle minacce esterne.

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