Pablo
Picasso, nasce nel 1881, dal padre insegnante di disegno raccoglie in eredità
la
passione per l'arte, dopo aver frequentato l'accademia delle belle arti di
Barcellona e Madrid. Si associa ad un gruppo di giovani intellettuali, ferventi
di idee moderne, vicini al socialismo e all'anarchia. Nel 1900 si reca a Parigi
e stringe i primi rapporti con artisti e mercanti d'arte. Si fa evidentemente
influenzare dall'arte francese impressionista e post-impressionista, in
particolar modo da Toulouse-Lautrec. Nonostante le opere di questo momento siano
indubbiamente legate a queste influenze, comincia a risaltare la sua forte
personalità artistica. Un anno dopo, raggiunge un suo stile rinunciando alla
policromia, e contraddistinguendosi per l'uso esclusivo del blu scalato nelle
sue diverse tonalità. Il periodo blu di Picasso, vuole accordarsi con
sentimenti di malinconia, è freddo, statico,tramite di esso tenta di esprimere
la sconsolata tristezza dei personaggi che dipinge. Coerentemente alla sua
posizione politica, si rivolge ai disagiati, mendicanti, ciechi, in generale
agli emarginati.
In queste opere vediamo un allungamento delle
figure e una decisione della linea di contorno che le racchiude e nello stesso
momento ne sintetizza le forme. Per queste opere Picasso verrà accusato di
populismo. Le opere stesse però mostreranno che il pittore partecipa soffrendo
al dramma dei suoi soggetti, non si limita a rivolgere ingenuamente la sua
attenzione sul popolo.

Il
"periodo blu" scaturisce direttamente dall'episodio della morte di
Casagemas, il cui pensiero - come dirà Picasso al biografo Pierre Daix - gli
"fece iniziare a dipingere in blu". Il primo dipinto collocabile con
esattezza all'interno di questa
etichetta stilistica sembra essere il famoso
ritratto di Sabartés al caffè. Almeno secondo la versione che, con il
benestare di Picasso, il fedele segretario "ufficializzerà" nelle
sue memorie. Il periodo blu - nonostante la svalutazione operata in seguito
dallo stesso artista per il facile sentimentalismo dei soggetti - Rappresenta
una tappa importante della sua evoluzione pittorica. Inoltre le scelte
compositive anticipano il successivo superamento dei moduli tradizionali nonchè
la più tarda ripresi di moduli tradizionali come i panneggi e le pose
statuarie. Oltre a richiamare malinconia e tristezza, il blu ha un profonda
carica simbolica legata sia all'erotismo che al divino.
Il
periodo rosa è una definizione tardiva creata dalla critica per classificare la
produzione di Picasso
tra il 1904 e il 1906. Se i contemporanei, compreso lo stesso artista, non
rilevavano nessuna cesura
stilistica nel periodo compreso tra il
1901 e il 1906, tuttavia, a partire dal 1904, è possibile riscontrare alcune
caratteristiche nuove nell'arte
di Picasso, sia dal
punto di vista formale, sia dal
punto di vista tematico. L'artista sembra indirizzare le sue scelte compositive
verso una maggiore estetizzazione;
i colori diventano più luminosi e contrastati; i motivi si concentrano sul
mondo circense e la sua atmosfera insieme variopinta e melanconica.
Questa scelta tematica, in sintonia con il clima culturale dei circoli letterari
d'avanguardia, cui Picasso si era da poco legato, è nello stesso tempo una
eco del
modernismo catalano,
in particolare del lavoro teatrale di RusinoI
L'allegria che passa. Icona e simbolo del periodo rosa è la figura di Arlecchino,
una delle
maschere più ambigue e inquietanti della commedia dell'arte.

Poi
arrivò il cubismo....alla ricerca della vera essenza delle cose.....